dic 7, 2023

Differenziata a Natale: anche quest’anno, ci pensa Junker!

 

Un articolo sulla differenziata a Natale è d’obbligo: anche se gli imballaggi sono più o meno sempre gli stessi, sono imballaggi stagionali, con cui abbiamo a che fare per periodi limitati dell’anno. Dunque, non è così scontato essere sicuri del loro corretto conferimento. Dalle luci alle palline, dai maglioni natalizi ai panettoni, scopriamo i segreti della differenziata natalizia.

Le decorazioni natalizie

Il Natale si avvicina e siamo pronti a tirar fuori dalla cantina lo scatolone delle decorazioni natalizie che usiamo da più o meno 30 anni. Ottimo esempio di riuso e durabilità, peccato che ogni anno qualche pallina o stellina ceda ai segni del tempo e non sia più utilizzabile. Che fare?

decorazioni natalizie

Le decorazioni tipiche dell’albero di Natale, dalle palline ai nastrini, dalle stelline agli angioletti, vanno nel secco residuo anche se sono di plastica: non sono infatti imballaggi. Stesso discorso per le statuine e le casette del presepe. Altro discorso per le decorazioni luminose. Le luci di Natale, di qualsiasi colore, forma e dimensione, sono dei RAEE e come tali vanno conferite nei punti di raccolta dedicati oppure al Centro di Raccolta comunale. Non dimentichiamo di togliere le batterie (nel caso in cui siano presenti), che vanno invece nei punti di raccolta per le pile esauste.

I capi di abbigliamento invernali

Chi di noi non ha una zia che a Natale ci regala un bel paio di guanti o una calda sciarpa? E sicuramente nei nostri armadi ci sarà almeno un maglione natalizio con la renna stile Bridget Jones che mettiamo solo e soltanto al pranzo di Natale. Quando questi capi di abbigliamento iniziano a diventare troppi nel nostro armadio oppure sono vecchi e rovinati, bisogna trovare una soluzione.

Prima opzione: dargli una seconda chance. Possiamo pubblicare un annuncio sulla Bacheca del Riuso (se il tuo Comune ha aderito). Possiamo donarli a qualche associazione locale oppure a persone che organizzano mercatini dell’usato. Sulle mappe di Junker, ad esempio, sono mappati i punti di raccolta Humana, organizzazione internazionale che avvia abiti usati a riuso o riciclo per generare benefici ambientali e sociali.

abbigliamento invernale

Seconda opzione: il cassonetto per la raccolta dei rifiuti tessili. È possibile conferire sia abiti che accessori, nonché biancheria per la casa. Due aspetti a cui fare attenzione: gli abiti devono essere puliti, non impregnati di grasso o altro; bisogna conferire il tutto all’interno di una busta, non è possibile conferire abiti sfusi nel cassonetto.

Gli incarti dei regali

Per i bambini sarà anche un bel momento, quello dello scarto dei regali – per i genitori e per l’ambiente è decisamente meno divertente. Passiamo in rassegna i possibili incarti dei regali e come conferirli correttamente.

La classica carta da regalo va naturalmente nella carta. Se invece il regalo è inserito in un involucro plastificato, attenzione: non è un imballaggio e dunque non va nella raccolta della plastica, bensì nel secco residuo. Stesso discorso per tutto ciò che adorna il pacco, come nastri e coccarde (a meno che non si vogliano riutilizzare per futuri pacchetti regalo).

Se parliamo di grandi pacchi, lo scatolone andrà nella raccolta carta e cartone, possibilmente piegato per non occupare troppo spazio nel cassonetto. Eventuale polistirolo o pluriball (la plastica con le bollicine, per capirci) presenti nel pacco per proteggere i regali più fragili andranno nella raccolta della plastica.

carta regalo
Gli imballaggi alimentari

A Natale, si sa, cuciniamo e mangiamo più del normale e del dovuto. E gli avanzi sono, purtroppo, molto frequenti. Per rimediare a questo problema, potremmo innanzitutto acquistare le giuste quantità di cibo senza esagerare. Quello che avanza possiamo poi conservarlo per i giorni successivi. Ed è proprio qui che si torna a parlare di…differenziata!

L’ideale è conservare gli avanzi con oggetti riutilizzabili come vasetti, tupperware, etc. Se decidiamo di utilizzare alternative monouso, dovremo poi conferire la pellicola trasparente nella plastica, il foglio e le vaschette di alluminio nei metalli, carta assorbente e tovaglioli nell’umido organico, vasetti nel vetro (togliendo il coperchio). Per tutti vale una regola importante: non importa se gli imballaggi sono sporchi, non è necessario lavarli prima di differenziarli – l’importante è che siano privi di residui di cibo.

Special guest: panettone, pandoro e spumante

Cosa è un Natale senza panettone, pandoro e una bella bottiglia di spumante? Sono tra i protagonisti più amati delle festività, ma differenziarli non è proprio un gioco da ragazzi. Sono infatti imballaggi composti da più elementi che vanno in bidoni diversi.

Partiamo dal panettone: scatola esterna nella carta, maniglia superiore nella plastica, la base può essere conferita nella carta solo se pulita. Nella maggior parte dei casi sarà però sporca con residui del panettone, dunque via nel secco residuo o nell’umido organico se certificata compostabile.

Anche per il pandoro la scatola esterna andrà nella carta e il laccetto superiore nella plastica. L’involucro interno pure nella plastica, mentre la bustina dello zucchero a velo nella carta. Per evitare qualsiasi dubbio, basta scansionare il codice a barre con Junker che restituisce la scheda completa con tutte le componenti.

Chiudiamo con un bel brindisi: la bottiglia di spumante naturalmente nel vetro, la gabbietta intorno al tappo nei metalli e il tappo di sughero…dipende! In alcuni Comuni è accettato nell’umido organico, in altri è possibile conferirlo nella raccolta del legno al Centro di Raccolta comunale. Per esserne certi, basta cercare su Junker.

 

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